18 Ott 2016

Picasso a Verona

L’esposizione a Palazzo Forti-AMO di Verona

dal 15 ottobre 2016 al 12 marzo 2017

Pablo Picasso torna in Italia con un’esposizione imperdibile dal titolo “Picasso. Figure (1906-1971)“: il racconto della metamorfosi dell’artista di Malaga attraverso 91 opere, una per ogni anno della sua vita, dal 1906 fino agli anni Settanta. I suoi lavori saranno esposti presso il Palazzo Forti-AMO di Verona,dal 15 ottobre 2016 al 12 marzo 2017.

La mostra: “Picasso. Figure (1906-1971)”

L’esposizione, organizzata da Arthemisia Group, è curata da Emilie Bouvard,direttrice del Musée National Picasso, che ha gentilmente concesso in prestito importanti e numerosi dipinti: il Nudo Seduto, da Les Demoiselles d’Avignon(1907), Il Bacio (piccola tela del 1931),La Femme qui pleure e il Portrait de Marie-Thérèse (1937) sono solo alcuni dei lavori che si potranno ammirare durante la rassegna.

L’esposizione è irripetibile nel suo genere: con un focus sulla metamorfosi, per la prima volta sarà raccontata la vita dell’artista spagnolo, dal 1906 fino all’inizio degli anni 70. Opere di pittura, scultura e arti grafiche in cui Picassoriuscì ad essere fautore e distruttore della sua stessa arte, inventando una nuova rappresentazione di “figura”. Opere che vogliono ricostruire il viaggio creativo della sua arte, partendo dal pre-Cubismo e dalCubismo, fino ad arrivare al Surrealismo.

Il fine ultimo di questa straordinaria retrospettiva, con un percorso suddiviso in sei sezioni, è la conoscenza del motivo delle famose produzioni in serie realizzate daPicasso: la sua fu una vera e propria ossessione per la replica della figura umana, scegliendo di raffigurare più volte nel tempo lo stesso soggetto, tra epoche e stili differenti.

Saranno presenti, inoltre, filmati e fotografie dell’epoca, che raccontano il passaggio da uno stile all’altro, fino ad arrivare al Primitivismo, che contraddistinse le sue opere durante il periodo del primo dopoguerra.

La mostra aprirà il 15 ottobre 2016 e resterà esposta fino al 12 marzo 2017 presso il Palazzo Forti-AMO Arena Museo Opera di Verona, in via Forti 1. Gli orari di apertura saranno il lunedì dalle 14.30 alle 19.30, dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.30; il costo del biglietto intero è di € 14,00, ridotto € 12,00, con audioguida inclusa.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito internet ufficiale dell’esposizione “Picasso Figure (1906-1971)”.

17 Ott 2016

Una sveglia eletrizzante!

La sveglia da polso che vi dà la scossa se non vi alzate

Se siete di quelli che la mattina fanno fatica ad alzarsi, e siete in cerca di un metodo efficace che vi spinga a lasciare il vostro letto, è arrivata la soluzione per voi: una sveglia da polso che vi dà la scossa se non vi alzate dal letto.

Il bracciale (battezzato “Pavlock Shock Clock”) ha diversi tipi di suonerie: all’inizio parte con una morbida vibrazione, e se non vi alzate passa poi alla suoneria (descritta come forte ed irritante). Se neanche questa vi convince a uscire dalle coperte, il bracciale passa alla scossa elettrica. “La scossa è progettata attentamente per essere fastidiosa, ma non dolorosa”; spiegano gli ideatori, “è molto simile a quella che si prende dall’elettricità statica, come quando si tocca una maniglia dopo aver strisciato i piedi sul pavimento”.

L’idea di base è che il braccialetto (che sarà disponibile da settembre) permetterebbe di modificare il comportamento (sulla scia dei riflessi condizionati studiati da Pavlov): in pratica, il cervello nel giro di qualche giorno impara che qualche minuto dopo la vibrazione c’è la scossa, e quindi si sveglia per evitarla. Secondo gli ideatori del braccialetto, il condizionamento sarebbe talmente efficace che dopo qualche tempo so può anche fare a meno del bracciale ma ci si sveglia comunque puntualmente.

In passato, gli inventori dello Shock Clock avevano ideato anche “Pavlock Breaks Bad Habits”, un bracciale basato sullo stesso principio che sfruttava le scosse elettriche per fare perdere le cattive abitudini a chi lo indossa, dato che comportamenti sbagliati (dal fumo allo shopping compulsivo) comportavano l’attivazione di scosse elettriche.

14 Ott 2016

Schermo invisibile ai curiosi!

Gli occhiali che rendono visibile solo a voi lo schermo del cellulare

Capita a tutti ogni tanto: stiamo facendo qualcosa con il cellulare, rispondendo ad un messaggio oppure usando qualche app, e magari c’è qualcuno vicino a cui casca l’occhio sul nostro schermo, e preferiremmo di gran lunga che si facesse gli affari suoi. Ovviamente, la prima soluzione sarebbe quella di non mettersi a utilizzare il telefono in luoghi in cui non si può avere privacy, ma non sempre questo è possibile.

Un inventore turco, Celal Göger, ha messo a punto una soluzione radicale e totale al problema: dei particolari occhiali che rendono visibile solo a voi lo schermo del cellulare. L’idea gli è venuta proprio dopo avere vissuto una situazione come quella che descrivevamo: era in tram ed ha tirato fuori il telefono per rispondere a delle email, e si è accorto che buona parte dei passeggeri avevano gli occhi sul suo schermo. Un problema di privacy concreto, visto che il tempo “morto” del trasporto pubblico viene spesso sfruttato navigando su internet o rispondendo a email o messaggi di varia natura.

Fortunatamente, Göger è un esperto di smartphone, avendo un negozio di riparazioni di cellulari dal 1999. Non è chiarissimo al momento come funzioni tecnicamente il sistema messo a punto dall’inventore (viene installato un chip su telefono, e poi si usano delle lenti presumibilmente polarizzate), però il risultato è evidente: ad uno sguardo normale, lo schermo del telefono appare completamente bianco, non lasciando trasparire alcuna informazione. Ma indossando gli occhiali tutti i contenuti appaiono normalmente. C’è solo un buffo effetto collaterale: spesso l’inventore si sente chiedere se si sente bene, dato che fissare uno schermo bianco (e magari digitarci sopra) appare indubbiamente strano a chi vede la scena.

Inizialmente, Göger non aveva neppure dato troppo peso alla sua invenzione, realizzata come soluzione di un problema personale, ma dopo che alcuni amici ne sono venuti a conoscenza e hanno chiesto di modificare i loro telefoni, la fama dell’inventore è cresciuta a dismisura, superando anche i confini del suo Paese.

13 Ott 2016

SGNL, parlare al telefono solo con un dito

Il dispositivo che trasforma la vostra mano in auricolare

Sgnl è un nuovo e curioso dispositivo che permette di parlare al telefono semplicemente toccandosi l’orecchio con un dito. Il suono viene poi trasmesso attraverso il corpo, trasformando di fatto la mano e il dito in un auricolare.

Sgnl (chiamato TipTalk nei primi prototipi) è stato sviluppato da una start-up sud-coreana fondata da tre ex-dipendenti di Samsung, ed è costituito da una fascia da mettere al polso, che può anche essere abbinata con un orologio a propria scelta, sia tradizionale che smartwatch.

La fascia, che si connette al telefono tramite bluetooth, è dotata di un “sistema di conduzione corpoerea del suono”, appunto per trasmettere il suono tramite la mano, e di un microfono in modo da poter conversare.

Il fondatore Hyunchul Choi ha spiegato che l’idea è venuta osservando come diverse persone fossero entusiaste del loro nuovo smartwatch, ma al tempo stesso erano imbarazzate dal fatto che altre persone potessero sentire le intere conversazioni che avevano al telefono, dato che tipicamente questi dispositivi non sono dotati di auricolari (che peraltro toglierebbero molto della comodità dell’oggetto).

La start-up, Innomdle Lab, ha lanciato una campagna su Kickstarter per finanziare lo sviluppo del nuovo dispositivo, e la risposta è stata entusiastica: l’azienda puntava a raccogliere 50.000 dollari, ma i finanziamenti invece sono stati oltre il milione di dollari.